Scoprire il Bitcoin sembra essere diventata una vera e propria ossessione per alcuni appassionati di rete e finanza: la rapida ascesa di questo particolare sistema di pagamento e la crescita del valore dell’intera rete hanno convinto tantissimi a cercare più informazioni, per capire a fondo questo fenomeno.
Proprio in corrispondenza dell’ascesa inaspettata dei Bitcoin in Venezuela, vediamo – allora – di cosa si tratta.
Bitcoin: di cosa stiamo parlando?
Con il termine Bitcoin si intende una particolare criptovaluta “inventata” nel 2009 da un anonimo utente, conosciuto con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto.
A essere precisi, con il termine Bitcoin con la b maiuscola intendiamo tecnologia e rete, con il termine bitcoin con la b minuscola, invece, intendiamo la valuta vera e propria.
Criptovaluta significa, con termini un po’ meno tecnici, una forma di scambio peer-to-peer (cioè fra pari) che non ha bisogno di un ente centrale né di un controllo dall’alto, non richiede meccanismi finanziari particolarmente sofisticati e non ha un valore preciso: anzi, la quantificazione del suo valore varia di momento in momento e dipende dalla domanda e dall’offerta, oltre che dalla forza della rete.
Il Bitcoin, infatti, utilizza e circola su un insieme di nodi, grazie a un database distribuito: chiunque ne faccia parte, può tenere le informazioni relative ai suoi scambi sul pc o sul proprio smartphone e può usare internet per “passare” valuta ad un altro indirizzo del sistema.
Più nodi ci sono, più scambi si effettuano, più il valore sale: basti pensare che al momento del lancio, servivano 1309 bitcoin (abbreviato anche con BTC o XBT) per un solo dollaro. Al 17 dicembre 2017, cioè quando la tecnologia ha raggiunto il suo picco di notorietà, 1 BTC valeva circa 20mila dollari (ed è per questo che in tantissimi hanno tentato la corsa all’acquisto).
Decisamente un bel cambiamento!
Le differenze con una valuta legale
Cosa cambia, allora, fra l’euro o il dollaro e il bitcoin?
La criptovaluta non si può controllare: il suo valore è stabilito dalla rete stessa e non da un ente esterno o da una organizzazione “dall’alto”.
Questo è possibile grazie al fatto che la moneta non viene creata in modo decentralizzato, ma è distribuita fra i nodi e dai nodi!
In secondo luogo, il bitcoin non subisce l’inflazione: la sua quantità è limitata fin dal principio e cambiamenti di valore non possono essere imposti da terzi per ridistribuire la ricchezza.
I trasferimenti di valuta avvengono direttamente, come abbiamo detto “fra pari”, e sono i nodi a gestirli senza intrusioni: ciò assicura la forza del sistema, ma rende anche impossibile annullare una transazione una volta stabilita ed effettuata. Questo aspetto, però, è anche un punto di forza: in fondo, il valore del singolo bitcoin dipende dalla capacità di tutti gli utenti di effettuare scambi in grande numero.
Il bitcoin potrebbe fallire?
La risposta è sì, ma questo vale per tutte le valute!
Diverso, invece, è il discorso relativo al “come” questo fallimento potrebbe verificarsi.
I motivi potrebbero essere principalmente tre:
- la svalutazione progressiva e continua della moneta, fino alla sua perdita totale di valore;
- la diminuzione degli utenti e, quindi, dei nodi, con un indebolimento costante della rete (abbiamo detto che la salute e l’ampiezza della rete sono le prime fonti di forza e valore per la rete stessa);
- l’intervento di governi esterni: questa terza ipotesi è – al momento – la meno probabile, considerato che, pur essendo la criptovaluta invisa a molti, non c’è possibilità per uno Stato di bandire o bannare al 100% questo tipo di pagamento.
Al momento, i bitcoin in circolazione sono circa 21 milioni, con una disponibilità che tende a crescere con le stesse dinamiche a cicli di 4 anni: da un sistema debole e usato da pochi, il Bitcoin è diventato parte integrante degli scambi fra utenti, entrando di diritto sulle prime pagine di tutte le testate giornalistiche.
Scoprire il Bitcoin significa anche questo: capirne le origini e le caratteristiche, conoscerne l’utilizzo ed essere preparati su tutti i suoi limiti.
Vedremo il futuro cosa riserverà a chi ha investito in questo sistema!